La Girardina silvestre, chiamata anche Castalda o Podagraria, è una ombrellifera (Apiaceae) che colonizza i boschi freschi e umidi. Il suo sapore è delicatamente aromatico e si avvicina a sedano, carota, prezzemolo, con un lontano sentore di mandarino. Le sue
Matricaria discoidea DC.
La falsa camomilla è una pianta annua originaria dell’Asia. Commestibile e deliziosa. Il suo profumo inebriante ricorda la camomilla, con una punta di ananas.
Parietaria officinalis e Parietaria judaica
La Parietaria officinalis, detta erba vetriola o muraiola, appartiene alla famiglia delle Urticaceae e quindi parente stretta dell’ortica. Si riconosce facilmente per via delle foglie munite di microscopici peli uncinati sulla pagina inferiore: si attaccano ai vestiti piuttosto facilmente (ovviamente
Galinsoga ciliata e Galinsoga parviflora
La galinsoga ispida è una piccola pianta annuale infestante appartenente alla famiglia delle Asteraceae, con fusti e foglie cosparsi di peli ghiandolosi. Molto simile è Galinsoga parviflora, sempre commestbile, che si distingue per il portamento minore e il fusto glabro
Urtica dioica L.
È la regina delle specie selvatiche commestibili: facile da trovare in grande quantità, facile da raccogliere, impossibile confonderla con altre specie non commestibili e facile da conservare. La si usa da tempo immemore come fonte di cibo, medicina tradizionale, produzione
Fiori coltivati commestibili
Dopo l’articolo sui fiori spontanei commestibili eccoci arrivati ad esaminare quelli che possiamo trovare facilmente nel nostro giardino, utili per cucinare o decorare i nostri piatti. Seguirò sempre il criterio del colore! BIANCO GIALLO e ARANCIONE ROSA e VIOLA Pelargonio,
Tempo di fiori commestibili
Anche se la primavera qui stenta ad arrivare, è tempo di prepararsi al magico mondo dei fiori commestibili. Alcuni deliziosi, altri soltanto belli per decorare i nostri impiattamenti, tutti racchiudono la magia della primavera e regalano allegria ai nostri piatti.
Sanguisorba minor Scop.
Molti ne conoscono il nome. Invece la pimpinella, detta anche salvastrella minore, possiede un gusto fresco e sorprendente che ricorda il cetriolo
Chenopodium album L.
Il Farinello comune è una delle specie annue più comuni che infestano gli orti e viene utilizzato nella tradizione culinaria di molte regioni. Tra i nomi dialettali con cui è conosciuto spiccano: Farinei, Farinele, Cadoni, Chenopodio bianco, Farinet. Facilissimo di
Silene vulgaris (Moench) Garcke
E’ una delle specie selvatiche più utilizzate nella tradizione culinaria, come testimoniano i moltissimi nomi volgari e dialettali che le sono attribuiti: Sclopét, Schioppetti, Sciupet, Silene rigonfia, Strigoli, Stridoli, Bubbolini, Erba del cucco, Carletti. Facilissima da riconoscere e dal gusto
Humulus lupulus L.
Humulus lupulus è una specie lianosa molto comune, chiamata volgarmente Luppolo comune, Ligaboschi, Bruscàndoli, Luvertin, Laurtiss, Lavartis. È una delle piante più conosciute della fitoalimurgia. Tutti, prima o poi, ne hanno fatto almeno un risottino primaverile. Senza parlare del suo
Heracleum sphondylium L.
Heracleum sphondylium è una specie erbacea perenne molto comune, chiamata volgarmente Panace comune, Sedano dei prati, Verzena, Spondilio.Il Panace è una di quelle piante che non si direbbe commestibile. Io l’ho scoperta solo recentemente ed è subito “balzata” nella mia
Taraxacum officinale Weber (aggregato)
Taraxacum officinale è una specie erbacea perenne molto comune, chiamata volgarmente Taràssaco, Dente di leone, Dente di cane, Soffione, Insalata matta, Piscialletto, Aticiòn. E’ tanto odiata dai giardinieri, che la considerano una terribile infestante, quanto amata dai bambini che giocano
Plantago lanceolata L.
Plantago lanceolata è una specie erbacea perenne molto comune, chiamata volgarmente Piantaggine lanciuola, Piantaggine minore, Lingua di cane, Centonervi, Cinquenervi, Arnoglossa, Erba di S.Antonio, Erba pitocchina. È una delle piante più conosciute dalla medicina popolare (soprattutto cicatrizzante e antibatterica). Dove
Chenopodium bonus-henricus (L.) Rchb.
Il Buon Enrico, o Spinacio selvatico, appartiene alla stessa famiglia dello spinacio. Le sue foglie vengono utilizzate circa allo stesso modo. I teneri germogli primaverili si mangiano come gli asparagi e i semi possono essere usati per fare una farina