Si tratta di una specie assai velenosa, alle cui tossine mortali (colchicina) non esiste antidoto.
In primavera questa specie viene spesso confusa con aglio ursino, data la somiglianza tra le foglie. In autunno la pianta viene scambiata per zafferano perché i due fiori sono molto simili. Il fiore del colchico, però, ha 6 stami, lo zafferano ne ha solo 3.
Caratteristiche distintive delle foglie:
– Foglie dell’aglio orsino: crescono dal suolo individualmente, con lo stelo fine che si distingue chiaramente dalla foglia (peduncolate), di forma ellittica, dal caratteristico odore d’aglio.
– Foglie del colchico: crescono direttamente dal tubero senza stelo (sessili), di forma lanceolata, inodori.
Se viene ingerita provoca bruciore alle mucose, nausea, vomito, coliche, diarrea sanguinolenta fino al delirio e alla morte. In seguito a un’intossicazione acuta la morte avviene tra le 7 e le 48 ore.
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Questo articolo è tradotto anche in English.