Preparo queste polpette sfiziose quando organizzo una festa o un assaggio di erbe selvatiche e ne conservo qualcuna per me nel freezer per i giorni in cui non ho tempo di cucinare. Il punto di forza della piantaggine è un leggero gusto acidulo, che contrasta con il grasso della carne. Sono perfette per gli scettici, che si avvicinano alla cucina con erbe selvatiche per la prima volta, aspettandosi un pranzo in stile vegan. Quante volte avrei voluto “immortalare” quell’espressione stupita (ma è VERO cibo!) sul loro volto, per farci una risata insieme durante la festa!
Ingredienti:
- 500 gr di foglie di piantaggine (Plantago lanceolata)
- 400 gr di carne macinata
- 100 gr di salsiccetta
- mezza cipolla
- 1 uovo
- sale e pepe q.b.
- olio di oliva (extravergine)
Preparazione:
Scottare la piantaggine in acqua bollente, scolare, strizzare e tagliare a pezzetti. Il tempo dipende dalla specie che utilizzerete (Plantago lanceolata o P. major) e da quanto siete stati accurati nella scelta delle foglie più tenere. In padella soffriggere le cipolle tritate con la piantaggine, aggiustare di sale e pepe. In una ciotola grande amalgamare (con le mani!) tutti gli ingredienti.
Facoltativo: le polpette, una volta cotte, devono restare tenere. Più è grassa la carne, più morbide rimarranno le polpette. Se non volete aggiungere la salsiccia, è consigliabile sostituirla con un po’ di pane raffermo ammollato nel latte, che aiuterà a mantenerle morbide.
Formare delle polpette con le mani e cospargerle di pangrattato. Cuocerle in padella con poco olio e con qualche foglia di Salvia pratensis.
Si possono gustare anche fredde, come aperitivo, accompagnate magari da un bicchiere di vino asciutto e leggermente tannico, come un Valtellina superiore, Grumello o Sassella.
Sono perfette per un pic-nic! Se volete congelarle, ricordatevi di farle prima raffreddare.
Follow us!
Share this!
Questo articolo è tradotto anche in English.